

Autrice: Houria Bouteldja
Prefazione all’edizione italiana di Maria Rita Prette
Postfazione all’edizione italiana di Marilina Rachel Veca
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(quando il libro è disponibile in versione pdf)
Verso una politica dell'amore rivoluzionario
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«Perché scrivo questo libro? Perché condivido l’angoscia di Gramsci: “Il vecchio mondo è morto. Il nuovo è di là da venire ed è in questo chiaro-scuro che sorgono i mostri”. Il mostro fascista, nato dalle viscere della modernità occidentale. Da qui la mia domanda: che cosa offrire ai Bianchi in cambio del loro declino e delle guerre che questo annuncia? Una sola risposta: la pace. Un solo mezzo: l’amore rivoluzionario».
In questo testo folgorante, Houria Bouteldja fa una critica minuziosa alla storia. Dal punto di vista dell’indigena, ci invita a guardare con altri occhi il patto repubblicano, la Shoah, la creazione di Israele, il femminismo e il destino dell’immigrazione in Occidente. Spazzando via le certezze e la buona coscienza della sinistra, è da Baldwin, Malcom X e Genet che attinge le parole per ripensare i nostri rapporti politici. Alle grandi narrazioni razziste dei nuovi fascismi, oppone un potente antidoto: una politica di pace che disegna i contorni di un “noi” decoloniale, il “noi dell’amore rivoluzionario”.
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Houria Bouteldja viene da una famiglia di immigrati algerini arrivati in Francia negli anni sessanta del Novecento. È coautrice, con Sadri Khiari, di Nous sommes les indigènes de la République, Éditions Amsterdam, Parigi, 2012.
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RECENSIONI
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Recensione di Sandro Moiso su Carmilla:
https://www.carmillaonline.com/2018/08/21/doccia-fredda-per-il-perbenismo-democratico-e-di-sinistra/
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Sandro Moiso, “Doccia fredda...” con prefazione e postfazione all'edizione italiana su CIVG:
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Carmine Fiorillo, invito alla lettura:
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Scarica la recensione di Giancarlo Paciello da Documenti allegati.
Scheda tecnica
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