Nel Bosco di Bistorco
Con questo libro, nel 1990, Renato Curcio, Stefano Petrelli e Nicola Valentino, reclusi da più di un decennio, aprono una riflessione comune sull’esperienza dell’internamento. L’idea centrale è questa: la reclusione in qualunque istituzione totale sottopone il corpo a una radicale amputazione relazionale e alla torsione irreversibile di ogni senso e di ogni linguaggio. Gli autori si chiedono allora come facciano, nonostante ciò, i reclusi a tenersi in vita. Come fanno essi stessi a vivere giorno dopo giorno. Una lettera, il fervore della scrittura, i sogni della notte e quelli a occhi aperti, un interesse in cui perdersi e ritrovarsi. O, ancora, un odore, un sapore, una carezza che richiamino la memoria di piacevoli compagnie. In breve, gli autori pensano che la forza di vivere, o quantomeno l’energia per lenire la sofferenza, non possa fare a meno della capacità del corpo di cavalcare negli ampi territori degli stati modificati. Ciò porta a immaginare il recluso come una persona che, mentre è lì dove i reclusori lo hanno chiuso, è anche altrove, dove il cuore lo porta. Il testo è scritto per frammenti. Riflessioni di tipo saggistico si alternano a rapidi squarci di vita vissuta; sogni di reclusi giocano con pagine diaristiche, koan e frammenti poetici; materiale autentico e inedito raccolto dagli autori s’intreccia con scritture di reclusioni d’altre terre e d’altri tempi. Il libro offre un gioco di luci e di ombre – come in un bosco, appunto – che è anche una mappa di sentieri e linguaggi. Esso conduce i lettori, un passo dopo l’altro, nella selva piena di orchi e folletti della bis-torsione. Nell’epoca in cui l’esperienza della reclusione in qualche forma attraversa la vita di tutti, questo libro si rivolge a tutti. E può essere per tutti occasione di una salutare evasione.
Gli autori sono soci fondatori della cooperativa Sensibili alle foglie.
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Renato Curcio ha pubblicato: nel 1992 Shish Mahal; nel 1993 La soglia; nel 1995 Metrò; nel 1997 Reclusione volontaria; dal 2002 numerosi titoli nella collana Quaderni di ricerca sociale.
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Stefano Petrelli è stato direttore delle attività informatiche per Sensibili alle foglie e ha curato la Collana Nodi.
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Nicola Valentino, direttore dell’Archivio di scritture, scrizioni e arte ir-ritata, ha pubblicato: nel 1994 Ergastolo; nel 1996, Lia Traverso, D’ogni dove chiusi si sta male; nel 2001, con R. Curcio, Nella città di Erech, dal 2005 numerosi titoli nella collana Quaderni di ricerca sociale.
Questo libro e il suo dattiloscritto originale sono stati esposti dall’artista Dora Garcia nel Padiglione spagnolo della Biennale di Venezia 2011.
Nel Bosco di Bistorco è il primo titolo pubblicato da Sensibili alle foglie. Dalla partecipazione dei suoi lettori è nato l'Archivio di scritture scrizioni e arte irritata "Nel Bosco di Bistorco".
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