INTIMO A ROVESCIO

Intimo a rovescio

“Questo libro parla dell’amore come senso primo, e ultimo, dell’essere nel mondo. Ne parla all’interno della narrazione di un’esperienza personale, appassionata e sentita, attraverso il racconto autobiografico dell’autrice. Parla dunque delle multiformi declinazioni in cui l’amore è comparso nella sua esistenza, nelle relazioni che l’hanno composta, nelle comunità che ha abitato, nelle culture con cui si è confrontata. Parla anche dell’assenza dell’amore, della negazione dell’amore con la quale ha dovuto venire a patti lungo il percorso della sua vita, sia a livello personale sia nel rapporto con le istituzioni e più in generale con la cultura che impregna la società attuale”. (Dalla Presentazione di Simona Gasparetti)

“Ho deciso di mettere in rilievo diverse storie affettive molto personali, vissute intensamente. Sì, proprio quelle che, nel pieno riserbo di non essere compresi abbastanza, ciascuno preferisce tenere per sé. Non temo d’incorrere nel pericolo di annoiare chi legge, perché la posta in giuoco è molto alta. La stessa spinta interiore, che mi proietta verso tutti gli altri, è molto forte, anche per reggere l’urto, talvolta spietato, di critiche e dissensi. Da soggetto scomodo quale sono diventata con il passare degli anni, vorrei aiutare la Comunità in cui vivo a liberarsi dalla strettoia economica che ci minaccia in continuazione perché fin dal principio abbiamo rispettato sempre un’impostazione: accogliere prima le persone che si dibattevano in difficoltà e solo dopo cercare i finanziamenti necessari per mantenerle. Ma da qualche tempo le regole sono cambiate e il procedimento è diventato inverso. Infine vorrei ringraziare il numero interminabile di persone che, impegnandosi a vari livelli e in modo serio e continuativo, ci hanno aiutato non solo a vivere, ma anche a riscoprire le potenzialità e le capacità individuali per ridare così a ciascuno una dignità diversa”. (L’Autrice)

Marisa Galli, nel lungo arco della sua esistenza vissuta intensamente, ha appreso “a guardarsi in giro con molta attenzione e fare delle scelte libere in piena coscienza”. Il suo impegno sociale ed etico dura da oltre cinquant’anni, “nonostante i limiti fisici e la carrozzina conseguente”. Nel 1966 parte dalle Marche e insieme a Don Franco Monterubbianesi e altre poche persone dà vita alla Comunità di Capodarco, “segno di vita, di speranza e di riscatto, sospirati così a lungo”. Oggi vive a Roma, sempre in Comunità. Ha pubblicato Il lato umano, Comunità Edizioni, 1968; La lunga sfida, Sensibili alle foglie, 2005.