

Autrice: Giulia Spada
Postfazione di Marilina Rachel Veca
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Leucemie di guerra
Sono morto come un vietcong è un viaggio nella Sardegna contemporanea militarizzata e colonizzata da eserciti di tutto il mondo, che scelgono i suoi Poligoni per testare le armi utilizzate nei vari teatri di guerra della Terra. La voce narrante è il padre dell’autrice, un professore di scuola media in un piccolo centro nel sud dell’Isola, che racconta capitolo dopo capitolo ciò che accade intorno a lui: persone che muoiono di leucemie e tumori, animali che nascono deformi, l’attività della base militare vicina al paese. L’autrice sceglie la forma del racconto per sollecitare una parola sociale intorno agli orrori della guerra in casa nostra, e nello specifico per offrire un ribaltamento di sguardo e riflettere sul fatto che in questi luoghi non si muore solo di leucemie o tumori, ma di guerra, e che dunque chi rimane sono orfani, orfane, vedovi e vedove di guerra.
GIULIA SPADA, laureata in antropologia culturale, si specializza prima in antropologia medica e poi in antropologia della morte. Sviluppa progetti inerenti al fine vita. Per queste edizioni ha pubblicato, nel 2016, con Annino Mele,Quando si vuole; con Luigi Spada, Cinque globuli rossi; nel 2018, con Nicola Valentino, La porta del mare.
MARILINA RACHEL VECA, membro onorario dell’Associazione Vittime Militari e Familiari delle Vittime, presieduta dall’Ammiraglio Falco Accame; membro dell’Associazione Nazionale Vittime Uranio Impoverito; ascoltata come esperta in audizioni parlamentari in Italia e in Serbia sugli effetti dell’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito.
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https://www.remocontro.it/2020/10/18/sono-morto-come-un-vietcong-leucemie-di-guerra/
Scheda tecnica
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