

Aurore: Adolfo Ferraro
Prefazione di Peppe Dell'Acqua
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Scrivere sui muri dell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario
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Il Manicomio Giudiziario – l’Ultimo manicomio – nella lunghissima attesa della sua fine, è certamente un luogo di dolore e sofferenza, di chiusura e costrizione, di abbandono e a volte di morte. Ma spesso anche di terribile attaccamento alla vita. Insomma, un vecchio camaleonte, che cambia colore a seconda degli occhi di chi lo guarda e della letteratura che parla di questi luoghi. La letteratura, invece, che nasce direttamente in questi luoghi risente in genere della pochezza dei mezzi di espressione disponibili: la chiusura istituzionale e la perdita della libertà si traducono soprattutto nella privazione della possibilità di esprimersi, come accade del resto in tutte le istituzioni totali. E allora bisogna arrangiarsi con i mezzi a disposizione per esprimersi e salvarsi, attingendo a quella grande risorsa vitale che è la creatività, e a quel punto anche il muro può andare bene per raccontare e raccontarsi. Nell’attesa della chiusura degli Ospedali Psichiatrico Giudiziari, questo libro, che propone i graffiti degli internati, può essere letto come documento di attenzione ad una realtà, e alla sua lettura, che è potenzialmente e drammaticamente riproponibile, anche se con nomi e in luoghi diversi: il modello del manicomio e dei suoi derivati.
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Adolfo Ferraro, psichiatra e psicoterapeuta, è autore di diverse pubblicazioni a carattere scientifico e divulgativo. Si occupa di formazione, sia in qualità di docente in Psichiatria Forense presso la Seconda Università degli Studi di Napoli sia tenendo corsi di formazione ed aggiornamento accreditati dal Ministero della Giustizia. È stato per molti anni Direttore dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa. Vive a Napoli.
Scheda tecnica
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