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Autore: Gabriele Crimella
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La critica psichiatrica nelle opere di Szasz e Foucault
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La lettura delle opere di Foucault e di Szasz viene qui proposta per aprire una riflessione sulla teoria e soprattutto sulla pratica psichiatrica. L’attenzione è posta sulla critica delle basi epistemologiche di questa scienza, che a differenza delle altre branche della medicina opera in assenza di riscontri biologici nella maggior parte delle sue diagnosi, e sulle istituzioni psichiatriche. Di queste ultime – luoghi come i manicomi e gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari o dispositivi come il Trattamento Sanitario Obbligatorio e la contenzione farmacologica – viene messo in evidenza il carattere meramente coercitivo, a partire dal “grande internamento” analizzato da Foucault. Si considera inoltre il ruolo della psichiatria, come denunciato da Szasz, nella tendenza a patologizzare l’intera gamma dei comportamenti umani a scopi di controllo sociale. A fronte di queste analisi, l’Autore prospetta una visione olistica del problema della malattia mentale, promuovendo all’interno della psichiatria un dialogo che apra ad una concezione bioetica dell’individuo.
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Gabriele Crimella vive ad Artogne, in provincia di Brescia. Laureato in Scienze dell’Educazione, in Scienze Psicologiche e in Psicologia Clinica, lavora da più di dieci anni nel campo della disabilità. Nel tempo libero collabora con il Collettivo Antipsichiatrico Camuno alla lotta per l’abolizione della coercizione psichiatrica.
Scheda tecnica
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